Cronache di una settimana vissuta: nuove stagiste, nuovo trapano e di come la fenomenologia di Husserl ci ha aiutato a comprendere il fatto che questo business center sia una continua scuola di formazione.
Ma partiamo dalle cose fondamentali. Il trapano.
Ormai tre settimane fa ci sono finalmente arrivate le nuove lampade per l’ufficio, delle piantane fighissime che fanno talmente luce che ti abbronzano.
Molto bene!
Se non per il fatto che sono arrivate in dei comodissimi kit di montaggio. Facile facile penserete voi, e invece no, perché ovviamente per montarle serviva un cacciavite con punta Philips che nel nostro arsenale da tuttofare non c’è!
E allora altrettanto facilmente sono andata (di nuovo) a rubare gli attrezzi al gommista.
E secondo voi quanti oscardiani ci vogliono per montare una lampada che conta la bellezza di otto (otto!) viti in tutto?
Ve lo dico io perché giustamente non potete saperlo e la vita è una perenne scuola di formazione.
TRE.
E cioè, io, Salvo e il Beppe, senza contare le diciotto camicie che abbiamo sudato per avvitare delle viti autofilettanti con un cacciavite del paleolitico. E ci abbiamo messo pure tipo due ore perché facevamo le pause stanchezza.
Allora, dato che ne restavano altre due da montare, e dato che io sono il genere di persona che se le dai un uovo sente l’esigenza di costruire un pollaio intero, ho ben deciso che fosse il caso di acquistare un super avvitatore-centotrentapunte-doppiabatteria-frullatore-macchinadelcaffè-che neanche-in-america.
Arrivato stamattina con immensa gioia di tutti (NDR: solo mia), ma ho rimandato il montaggio effettivo a lunedì perché oggi siamo state tutto il giorno al Cosmoprof, poi cronometrerò quanto ci metto a montare una, so che non vedete l’ora di saperlo!
Altra novità della settimana, le nuove stagiste.
Arrivano da una scuola di formazione per grafici e fotografi polacca che ogni anno ci manda un grupetto di ragazzi per fare una tre settimane di inserimento in azienda.
Hanno cominciato a gamba tesa lo stage da noi facendo un mare di foto nuove per il sito del business center (che prima o poi riuscirò a mettere online, spero!), siamo state anche a fare il book nuovo dai nostri amici del coworking Nuntiabo (ciao Annalisa!) e oggi al Cosmoprof perché loro sono delle super make up addicts.
E abbiamo dato il meglio di noi. Con la bellezza di 8 km percorsi all’interno della fiera, e la consapevolezza che i nostri piedi non saranno mai più gli stessi, siamo riuscite comunque a sopravvivere all’attacco di un gruppo di quindicenni di una scuola di formazione per estetiste che ha tentato di avventarsi sull’ultimo pacco di campioncini di olio per capelli.
Ma noi, bellicose e senza pietà, grazie ad uno scatto felino meritevole del miglior Usain Bolt siamo riuscite comunque a conquistare i nostri meritati campioncini, anche, in minima parte, conservando quel poco di dignità non proprio tipica davanti alla gratuità delle cose.
E mentre mi accingo ad entrare in un week end fatto di nail art e maschere per capelli, vi lascio con una delle migliori cit. di sempre:
“La vita è troppo breve per essere timidi al buffet” (autore sconosciuto, mio idolo personale)
Baci,
Bea
P.S. Settimana scorsa si parlava di attaccapanni