Seguire le norme relative alla sicurezza sul lavoro è molto importante: è necessario non dare per scontato niente e prestare attenzione a qualsiasi fonte possibile di pericolo. Inoltre è opportuno dare ascolto quando ci sono le segnalazioni dei lavoratori. Questo per poter intervenire in tempo prima che le situazioni potenziali si rivelino nella loro gravità e capitino incidenti sul lavoro.
Nell’articolo che segue prenderò come esempio due episodi, utilizzando nomi di fantasia, ma che sono accaduti veramente.
L’obiettivo è quello di far capire come, una cosa banale può (ed è stata) essere causa di incidenti non proprio fortuiti.
L’azienda del pericolo
Il cavo tra la porta
In un’azienda le cartelle coi documenti importanti, gli archivi, le bottiglie d’acqua e tanti altri oggetti più o meno utili aumentano sempre. Il signor Rossi allora decide di chiamare due operai per fare montare una nuova libreria e un nuovo mobile a credenza da attaccare al muro.
I due operai iniziano il lavoro di buon mattino. Devono usare il trapano per fissare i mobili perché altrimenti si ribalterebbero o cadrebbero sotto il peso di ciò che andranno a contenere. La stanza in questione però ha solo una presa elettrica, fuori uso. Allora i due operai decidono di attaccare il cavo del trapano nella stanza accanto. Così facendo il cavo attraversa ben due stanze ed è più volte toccato e schiacciato dalla porta che viene aperta e sbattuta dal passaggio delle persone. Il rivestimento del cavo, essendo vecchio, già non era molto robusto e in più questa situazione, dopo alcune ore, ne provoca un logoramento fino a scoprirne un piccolo pezzo.
Gli operai sono intenti a lavorare e non se ne accorgono. Una delle persone che lavorano in quell’azienda a un certo punto va in bagno. Per raggiungere il bagno deve passare da quella porta che sbatte contro il cavo. Per poco non inciampa nel cavo steso sul pavimento a cui non aveva fatto caso. Si lava le mani, ma ahimè è finita la carta per asciugarsele. Le sbatte un po’ in aria per farle asciugare alla meno peggio. Ripassa dalla stanza di prima e mette le mani ancora un po’ bagnate sulla maniglia della porta per passare e così prende la scossa.
Cadute sul pavimento
Negli uffici al piano di sopra il pavimento è ricoperto da una moquette: è piuttosto vecchia e in un angolo si sta sollevando. Molti colleghi l’hanno fatto notare al capo sottolineando che avrebbe potuto causare incidenti sul lavoro. Ma lui non è ancora intervenuto per risolvere la situazione. Una delle lavoratrici in turno quel giorno deve andare dalla sua scrivania alla stampante per fare delle fotocopie. Ha i tacchi a spillo e nel breve tragitto inciampa proprio nell’angolo della moquette che si sta sollevando e cade bruscamente. Oltre alla figuraccia, il male nel punto della gamba in cui ha sbattuto.
Immediatamente la signora si va a lamentare dal capo che si era dimenticato del problema (ma ovviamente non glielo confessa). Le assicura che al più presto risolverà la situazione sostituendo la moquette, così da evitare altri incidenti sul lavoro. La collega suggerisce di togliere direttamente la moquette e di scegliere un tipo di pavimento più adatto a un luogo di lavoro per il fatto della sicurezza, della polvere e dell’estetica.
L’indomani il signor Rossi si reca a scegliere una nuova soluzione per il pavimento. Viene colpito da uno bello lucido che richiama il marmo. Pensa che la collega sarà finalmente contenta di avere un pavimento chiaro e lucente che illuminerà tutto il piano.
Qualche giorno dopo il pavimento è pronto: effettivamente visivamente è molto più bello. Purtroppo però si rivela ancora sbagliato: in un giorno di pioggia la povera signora entra in ufficio con l’ombrello sgocciolante che ha usato per proteggersi dalla pioggia. Le gocce d’acqua su quel pavimento lo rendono scivoloso ed ecco una seconda caduta. La signora è furibonda: al capo spetta una bella strigliata!
Se è capitata anche a voi una situazione da azienda del pericolo chiedete che venga fatto per tutti un ripasso delle norme di sicurezza così da evitare incidenti sul lavoro. Oppure cambiate azienda. Ma prima diffondete l’articolo!
ATTENZIONE: Nessun impiegato o datore di lavoro è stato maltrattato in questo articolo.
Evitare al 100% incidenti sul lavoro è certamente impossibile, ma chi vi dice che lo smart working non possa essere la nuova “frontiera della sicurezza”?