Marketing e sport: lo sport sotto una lente diversa
Marketing e sport: proviamo per un secondo a vedere lo sport in maniera diversa, non come divertimento ma come prodotto. Perché a tutti gli effetti ciò che ti vendono è un prodotto.
Pensiamo al basket: negli Stati Uniti non ti vendono una partita, ti vendono uno spettacolo. In ogni sua forma.
Palazzetti nuovi super accessoriati, attrezzature atte ad ospitare famiglie, postazioni ristorante o bar, scenografie mozzafiato. Tante iniziative per coinvolgere lo spettatore, che diventa parte stessa dello spettacolo. Si sente coinvolto.
Mettono così nelle condizioni migliori il cliente di affezionarsi al prodotto, in questo caso la squadra, e ricomprarlo, quindi rinnovare l’abbonamento o comprare il biglietto. Questo è il risultato di un efficace marketing sportivo.
Cultura sportiva
In un certo senso si può dire che hanno creato una vera cultura sportiva. La pallacanestro è radicata all’interno della vita delle persone, lo testimonia l’impatto forte del merchandising, che genera elevati ritorni per le varie società e per l’organizzazione stessa.
Viene investito tanto nelle star, le quali consentono alla corrispettiva società di aumentare la propria visibilità e aumentare i ricavi da fonti complementari, quale appunto il merchandising. L’attenzione mediatica attorno ad esse è enorme, basti vedere le cifre dei profili social degli atleti. Ad oggi l’account di Lebron James conta più di 34 mln di followers. Numeri da capogiro.
Queste star sono anche dei veri e propri ambasciatori del brand NBA. Contribuiscono alla espansione del brand anche oltre oceano, creando engagement in tutto il mondo. In questo caso non è il cliente che va alla ricerca del prodotto, ma il prodotto che cerca il cliente.
Un esempio è l’NBA Global Games a Londra. L’evento ha attirato migliaia di tifosi sparsi per l’Europa nella capitale inglese.
Social media marketing
L’enorme ondata tecnologica che ci ha travolto negli ultimi anni ha cambiato il modo di vedere e di fare comunicazione, soprattutto in ambito sportivo. Sempre di più le società decidono di aumentare gli investimenti in comunicazione, attraverso le principali piattaforme social, quali Facebook, Twitter e Instagram.
Il fine è quello di creare e consolidare una vera e propria community di persone unite dalla stessa passione. Sarà quindi importante conoscere il proprio pubblico e offrire contenuti interessanti che possano essere condivisi e diventare quindi oggetto di conversazione.
Più persone coinvolte, più attenzione mediatica, più sponsor, più profitti.
Tutto molto lineare. E funziona.
Marketing e sport in Italia
Ma la domanda è: perché questo modello non funziona anche in Italia? Il modello italiano ad oggi è molto indietro e sta facendo piccoli passi in direzione di quello a stelle e strisce. Marketing e sport non vanno ancora nella stessa direzione.
Strutture vecchie e sottodimensionate, società a rischio fallimento, sponsor che non scommettono su questo sport. Ci si discosta molto dal concetto di “spettacolo”. Sono lontani gli anni d’oro della pallacanestro italiana.
Demerito di chi? Non è facile dirlo. Sicuramente sono tante le persone responsabili che non hanno saputo valorizzare questo sport e questo business. A questo si aggiunge il fatto di essere messo troppo in ombra da altri sport, soprattutto dal punto di vista mediatico, come il calcio.
In conclusione..
Il marketing e in particolare i social media sono uno strumento importantissimo per promuovere e diffondere lo sport. Soprattutto per comunicare in maniera semplice e diretta con il target che più di tutti rappresenta le fondamenta per il futuro della pallacanestro: i giovani.
E perché fermarsi qui quando si può fare di più?
Il basket, come ogni altro sport, è sinonimo di aggregazione e inclusione. Sono tanti gli eventi umanitari organizzati a sfondo cestistico. Fare del bene e aumentare la visibilità per uno sport che in Italia non ha radici molto forti. Un binomio perfetto!
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