Hai appena digitato su internet ‘nomina amministratore condominio‘ e questo articolo ha suscitato la tua curiosità? Molto bene, perché ti spiegherò come funziona la nomina di un amministratore condominiale e quali sono le sue responsabilità nei confronti del condominio.
WHAT: cosa fa l’amministratore?
I doveri dell’amministratore sono svariati. Vediamo di capirci qualcosa insieme.
In primis, una volta accettato l’incarico (e ad ogni rinnovo), l’amministratore deve:
- svelare la propria età (triste, ma vero), gli altri dati anagrafici e quelli professionali;
- comunicare il luogo dove verranno conservati i registri condominiali e i giorni e gli orari in cui potranno essere consultati dai condomini. Tutti questi documenti, poi, verranno riconsegnati alla fine del mandato;
- mettere in bella mostra all’ingresso del palazzo un foglio con le sue generalità, il domicilio e i suoi recapiti.
Insomma, se tu che stai leggendo sei un amministratore, mi dispiace per te, ma attento a come ti comporti, perché i condomini sapranno sempre dove venirti a prendere o come intasarti la mail e WhatsApp; - soddisfare la curiosità dei più ficcanaso comunicando il proprio compenso, altrimenti la nomina è ritenuta nulla. Piccola parentesi a riguardo: non esiste un budget specifico per gli amministratori di condominio. Di solito viene scelto in base a diversi motivi, ad esempio dimensione o benessere del condominio, ma possono anche chiedere un compenso fisso.
Ma passiamo avanti. Cosa fa un amministratore?
L’amministratore è il rappresentante legale del condominio ed ha funzioni esecutive in merito alle decisioni prese in assemblea, cioè le mette in pratica. Per intenderci, tu condomino voti in assemblea se vuoi dipingere la facciata del palazzo verde o gialla, lui ci mette la faccia con la ditta in questione.
Durante il suo mandato, inoltre, è tenuto a:
- convocare la riunione condominiale almeno una volta all’anno (ma parliamoci chiaro, forse gli amministratori hanno capito una volta al mese!);
- far rispettare il regolamento condominiale;
- aprire un conto corrente condominiale;
- riscuotere le bollette (la sua mansione più conosciuta, insomma).
WHY: perchè revocare un amministratore?
È successo anche a te di sentire una professoressa dire: ‘è bravo, ma non si applica’? Ecco, benissimo, se anche il tuo amministratore ha presentato un profilo professionale cum laude, ma poi viene meno a tutti i suoi doveri, questo può:
- avere conseguenze giuridiche;
- portare al suo ‘esonero‘;
- prevedere un risarcimento condominiale.
La revoca avviene, solitamente, secondo le modalità decise nel regolamento condominiale. Se il regolamento non prevede nulla a riguardo, è indispensabile il voto in assemblea con la stessa maggioranza prevista dalla nomina (che specificherò nell’ultima parte dell’articolo).
La revoca è possibile sempre, non solo per mancato adempimento ai suoi doveri.
La revoca può però essere anche disposta dall’autorità giudiziaria su richiesta anche solo di uno dei condomini, nel caso in cui ricorrano alcuni gravi motivi stabiliti dalla legge, definite “gravi irregolarità” dal comma 12 dell’articolo 1129 c.c.
L’amministratore revocato dall’autorità giudiziaria non potrà più essere nominato dall’assemblea.
WHO: chi può essere amministratore?
La prima cosa che ti può interessare in risposta alla tua ricerca ‘nomina amministratore condominio‘ è sapere chi può essere scelto per ricoprire questo ruolo.
Ad essere nominato amministratore può essere sia una persona che una società. Quest’ultima può essere sia una società di persone che una società di capitali (S.p.a, S.r.l…).
Nel caso dell’amministratore-persona, la persona deve possedere dei requisiti precisi, cioè:
- godere dei diritti civili;
- non avere la fedina penale macchiata;
- non essere interdetta;
- avere il diploma di scuola secondaria di secondo grado;
- aver frequentato un corso di formazione specifico;
- svolgere formazione periodica in materia di amministrazione condominiale.
Se si sceglie un amministratore interno al condominio, gli ultimi 3 requisiti non sono richiesti.
Nel caso di unamministratore-società, invece, i requisiti appena elencati devono essere posseduti da:
- amministratori della società;
- dipendenti della società a cui vengono affidati gli incarichi di amministrazione.
L’incarico dura un anno con rinnovo automatico. È quindi l’assemblea condominiale che sceglie se interromperlo o meno.
WHEN: quando viene nominato un amministratore?
La nomina di un amministratore di condominio non è sempre obbligatoria. La legge, infatti, ti costringe a iniziare la caccia all’amministratore solo quando i condomini sono più di 8.
Al di sotto di questo numero, è comunque possibile scegliere di nominarne uno. Importante, però, che superi sempre il test dei requisiti che ti ho elencato poco fa!
HOW: come si svolge la nomina di un amministratore?
La nomina dell’amministratore spetta ai condomini durante la riunione. Sia nel caso di nomina obbligatoria che di nomina facoltativa, è necessario il voto favorevole della maggioranza dei condomini.
Il nome dell’amministratore, poi, deve essere annotato nel cosiddetto registro delle nomine e delle revoche. Come fosse una reliquia, poi, questo registro si passa da amministratore ad amministratore.
WHERE: dove eleggere il tuo amministratore?
Come ti ho appena detto, è durante la riunione condominiale che si decreta il vincitore. Nel caso in cui tu abbia bisogno di uno spazio adatto, dai un’occhiata qui. La nostra sala riunioni è uno spazio ideale per le tue riunioni. Richiedi un preventivo, è gratuito.
Spero di averti chiarito con questa scaletta i punti fondamentali riguardo l’amministratore di condominio!
Buona amministrazione a tutti!