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Un markettaro al bar

Giacomo F.

Prendi un bar, prendi un markettaro. Cosa ne viene fuori?

Anzi, immagina un bar esclusivamente dedicato agli amanti del marketing. Quali sono le vicende più stravaganti che potrebbero capitare?

Sei dentro questa grande città, piena di alti grattacieli contenenti gli uffici e poco lontano un bar, tutto illuminato, dove tutti i giorni i lavoratori si recano per fare la classica birra post lavoro.

Entri nel bar e ti siedi al balcone. Intanto, mentre aspetti il cameriere, osservi intorno ciò che accade.

Il cameriere si avvicina, ordini una birra e cominci a mangiare i salatini. Uno, due, tre, venti, trenta. Hai così tanto salato in bocca che non vedi l’ora di attaccarti alla birra, quasi come se volessi spegnere un incendio dentro di te.

Incredibile quanti trucchetti di marketing usino nei ristornanti e nei bar per farci consumare di più, questo infatti è solo uno dei tanti! Basti pensare ai menù senza il simbolo dell’euro, così che le persone non associno quella cifra ai soldi. Hamburger 12. Ma 12 cosaaa??

Oppure le dimensioni dei piatti all’all you can eat, apposta piccole per farti credere di stare mangiando di più. Anche se in questi casi, difficilmente esci con lo stomaco vuoto.

O ancora, il migliore: le descrizioni dei piatti. Spaghetti al sugo con pomodori San Marzano, foglia di basilico genovese e un filo di olio EVO direttamente da Tropea. Quando sono dei banali spaghetti al sugo.

Anche se la cosa più importante nel marketing è una sola, come dice Milton Hershey, “offri qualità, è il miglior tipo di pubblicità“. Offrire un buon prodotto favorirà il passaparola e indirettamente aumenterà i profitti della attività.

Torniamo al bar, seduti vicino a te ci sono due uomini vestiti elegante, “saranno appena usciti da una riunione importante”, pensi.

Stanno guardando la partita di NBA trasmessa in tv e non potevano fare altro che parlare di marketing. Stanno parlando di quanto il marketing nel basket a stelle e strisce sia spettacolare. Negli Stati Uniti sono stati in grado di creare una vera e propria cultura sportiva, in cui lo sport è radicato nella vita delle persone. E non solamente di basket, ma di tanti altri sport, come baseball e football americano.

Palazzetti nuovi super accessoriati, attrezzature atte ad ospitare famiglie, postazioni ristorante o bar, scenografie mozzafiato. Tante iniziative per coinvolgere lo spettatore, che diventa parte stessa dello spettacolo. Si sente coinvolto.

Uno dei due racconta che due anni fa aveva assistito ad una partita di regular season al Madison Square Garden di New York, il tempio del basket. New York Knicks – Dallas Maveriks, ricorda come se fosse ieri. E la cosa che gli è rimasta più impressa è stata la presentazione delle due squadre. Qualcosa di unico, da pelle d’oca.

Intanto la birra è arrivata, riesci finalmente a dissetarti. La finisci in 2 minuti spaccati, tempo record. Direi che il secondo giro è d’obbligo. Magari a sto giro niente salatini.

Vicino a te nel balcone si siete un uomo sulla 30ina e inizia a raccontare la sua giornata al barista. I due sembra si conoscano. Dice di essere felice per la buona riuscita di un lavoro con un cliente, ha infatti ottenuto buonissimi risultati dalla strategia di marketing che aveva implementato. Tuttavia, è scosso per la giornata trascorsa. Come ogni giornata, non mancano i momenti no e gli imprevisti.

Sarebbe bello creare la giornata tipo del markettaro, ah no, esiste già!

Almeno la prossima settimana sarebbe andato all’estero per lavoro. Quella si che è una bella notizia. Una delle cose più belle di un lavoro è la possibilità di viaggiare, conoscere posti nuovi e relazionarsi con persone diverse con culture diverse. Ciò che si porta a casa è un bagaglio di conoscenze ed esperienze unico.

La cosa buffa dell’uomo al balcone è che usa tantissimi aforismi sul marketing. Alcuni di questi però sono davvero belli. Per esempio, “una delle strategie di marketing più potenti del Novecento è regalare una cosa per far sorgere la domanda di un’altra”, di Chris Anderson. 

Questa è decisamente la più bella che ha detto. Si vede che è una persona informata e acculturata. Oppure è semplicemente informato sugli aforismi. Resta il dubbio…

Nel tavolo dietro ci sono una coppia, probabilmente in viaggio, e hanno fatto una sosta al bar per dissetarsi un attimo. Dai discorsi che fanno capisci che sono due dipendenti di una associazione di marketing. Sono arrivati in città per partecipare ad un convegno il cui fine era quello di sviluppare e promuovere la cultura e la professionalità del marketing.

Domani avrebbero avuto un altro convegno e l’uomo avrebbe dovuto fare una presentazione davanti a tante persone. Infatti aveva iniziato a provare il discorso per il pitch del giorno successivo ad alta voce alla collega, anche se era distratto dalla partita NBA.

Come dargli torto, i Lakers stanno vincendo di uno a 2 minuti dall’ultima sirena. Gran partita.

Al terzo richiamo da parte della collega si è deciso a smettere di guardare la partita e si è finalmente concentrato sulla presentazione.

Nel mentre ti è arrivata anche la seconda birra. Ti imponi di non mangiare i salatini, meglio.

Bello che ogni persona nel bar abbia una storia diversa da raccontare. Non si finisce mai di conoscere e imparare.

Finisci la birra e guardi l’orologio, si è fatto davvero tardi. La partita è finita e decidi di uscire per dirigerti verso casa. Fuori comincia a fare davvero freddo, si sente che è arrivato l’inverno. Il bar inizia a svuotarsi e ognuno prende la propria strada. Chissà se li incontrerai ancora nelle sere a seguire. L’insegna del locale si spegne e anche il gestore esce.

Cominci a camminare tra le luci dei lampioni che illuminano la strada, fiancheggiata da quei palazzi immensi. Tu sei sempre con lo sguardo rivolto verso l’alto ad ammirarli come se fossi un turista che li vede per la prima volta. Domani inizierà una nuova giornata e solo una cosa è certa: alle 20 saresti tornato ancora lì, in quel bar tutto illuminato, a sentire nuove storie.

Se ti è piaciuto l’articolo, condividi! Ora puoi chiudere l’articolo, spegnere il computer e perché no, andare al bar a farti una birra. Oppure, se ancora sei curioso di conoscere cosa faccia un markettaro al di fuori del bar, durante una sua giornata tipo, leggi pure “La giornata tipo del markettaro“.

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